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Un giorno, passati i sessanta, mi è venuta voglia di seguire un corso di scrittura creativa. Avevo passata la vita di fronte al foglio di carta, mai dietro. Quelli che trasporto sul mio blog Lapis Haematites sono gli esercizi in classe e a casa seguiti da Antonella Iadicicco. Sono le aperture verso mondi inesistenti, a volte tanto vicini altre così lontani. Che piacevole fatica aprire i varchi attraverso i quali prendono forma luci, suoni, odori, persone, fatti. Come in un diario lascio qui i miei viaggi. Se qualcuno tra i lettori saprà farli entrare in se per pochi minuti, sarà mio piacere aver regalato piccole emozioni.

martedì 27 settembre 2011

Bededeum - Oltre il sipario

"Oltre il sipario" del 2008 album dei Bededeum, gruppo toscano di folk prog. che si presta a diversi ascolti ed a differenti suggestioni.
La prima, puramente ottica, riguarda il cd con una figura stampata che ricorda un piccolo 45 giri (chi non li ricorda può chiedere a qualche "anziano" di casa). La seconda ci riporta ai concept album. Cioè quei dischi in cui dalla prima all'ultima traccia si segue un'idea, descrivendola ed approfondendola. La terza riguarda l'aspetto puramente musicale, strumentale e vocale, intriso di Irlanda, musiche celtiche, suoni medievali. Strumenti tradizionali e non, tecnologia e storia.
Dieci storie chiamate "Ritratti". Il primo è uno strumentale che parla delle loro terre, Carrara ed i suoi marmi. Il secondo è l'immagine di un uomo incatenato sul ponte di una nave, arrangiamento di una canzone di Bobby Sands, volontario dell'IRA, Back home in Derry. Il  terzo ritratto riguarda "Geordie" altro tradizionale ripreso anche da De Andrè. Il quarto ritratto parte da un episodio descritto da Remarque in Niente di nuovo sul fronte Occidentale dove un soldato tedesco uccide un giovane coetaneo francese, il tipografo Gerad, e viene divorato dai sensi di colpa. Il pezzo narra dell'ultima lettera scritta a casa da Gerard.
Il quinto gioca con Pee-Wee, una bimba, una severa istitutrice ed un'altro tradizionale irlandese Merrily kiss the quaker. Il sesto ritratto è dedicato alla figura del bohemien maledetto. Il settimo ricorda una tragedia sul lavoro accaduta nel 1911 in una cava di marmo di Bettogli, vicino Carrara. L'ottavo è la storia di una donna che ha attraversato il mare, migrando nella speranza di una vita migliore, trovando invece la disperazione del marciapiede. Il penultimo ritratto è quello di un vecchio signore in cima alla scogliera che guarda una nave mercantile entrare in porto. Infine il decimo si rammenta di Salvatore, lo sfortunato dolciniano della versione filmica del libro di Eco Il nome della rosa. Messo al rogo in quanto debole e diverso, soffia sul fuoco cercando di spegnerlo ed accenna la melodia di una ninna nanna.
Un lavoro dedicato alla memoria di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti.

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